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Lo stato dell’editoria in Italia

Queste riflessioni che riporto qui di seguito sono tratte da: Fare editoria. Viaggio tra i mestieri del libro, Infinito Edizioni, di Luca Leone. Testo estremamente interessante per chi voglia fare editoria o scrivere, che sono due facce della stessa medaglia. Considerazioni che condivido in pieno e per questo le riporto, anche per rispondere a chi tanto spesso mi chiede “come mai non riesco a pubblicare/vendere il mio libro?” Alcuni numeri vi faranno capire il motivo.

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Il mondo del libro è qualcosa di scontato per alcuni, di magico per molti, di sconosciuto per troppi.

L’Italia è un Paese in cui leggono in pochi e scrivono in tanti. Ed è, ancora di più, un Paese in cui proliferano le case editrici. Alcuni dati: secondo l’Associazione italiana editori (Aie), le case editrici attive ogni anno sono più di 2.200, ma quelle con titoli in commercio superano le 8.000 unità. Ogni anno, vengono immessi in commercio più di 60.000 titoli nuovi. Si stampano e distribuiscono circa 213.200.000 copie.

Cifre impressionanti ma decisamente inferiori rispetto a mercati come quello tedesco e francese; enormemente più basse nei confronti, invece, di colossi della lettura e del libro come Gran Bretagna e, soprattutto, Stati Uniti.

Il libro rappresenta per circa metà della popolazione italiana qualcosa di sconosciuto. Molte famiglie italiane hanno nel soggiorno di casa solo i libri di scuola dei figli, alcuni neanche quelli. Per il resto della popolazione, invece, il libro è un prodotto un po’ più importante, fino ad arrivare alla punta dell’iceberg dei grandi lettori, quelli che incarnano una speranza non solo per il settore ma per l’intero Paese. Poiché nulla più della lettura può arricchire un individuo e un popolo e renderlo positivamente critico e consapevole; e nulla più dell’assenza di lettura e di riflessione può renderlo manipolabile e nudo di fronte agli eventi, ai qualunquismi e al futuro. Per questo molto spesso il libro è attaccato e svilito da chi è al potere in determinati momenti storici.

Per la parte, comunque consistente, di popolazione che ancora positivamente subisce il fascino del libro, quest’ultimo rappresenta non solo una ricchezza irrinunciabile ma un obiettivo a cui tendere. Forse per questo abbondano gli aspiranti autori così come gli aspiranti editori e gli aspiranti librai. I mestieri legati all’universo magnetico ed elettrizzante del libro attraggono molte persone ma troppo spesso chi si avvicina al settore editoriale, in varia veste e con diverse aspirazioni, non ne conosce le caratteristiche, i punti forti e quelli deboli, gli elementi portanti e le problematiche.

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